Auto e Azione: F1 il Film
- Evan Deciren
- 23 hours ago
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Il rombo dei motori, l’odore di benzina e gomma bruciata, i brividi di un sorpasso all’ultima curva. La Formula 1 non è solo sport, è una religione per chi ama il motorsport. Ma cosa succede quando Hollywood mette le mani sul “pinnacolo del motorsport”? Nasce F1, il nuovo film con Brad Pitt, diretto da Joseph Kosinski (Top Gun: Maverick), supportato da Apple e, soprattutto, dalla stessa Formula 1.
Un progetto ambizioso, il più vicino di sempre all’azione reale in pista. Ma attenzione: non è un documentario. È intrattenimento. È cinema. È anche, e soprattutto, propaganda.

Realismo Cinematografico o Fedele Rappresentazione della F1?
La produzione ha fatto qualcosa di mai visto prima: girare direttamente nei weekend ufficiali di gara, in mezzo a piloti, box e folla. L’immersione è totale: camere innovative, incluse microcomponenti di iPhone inserite direttamente nelle monoposto, hanno permesso riprese al cardiopalma.
Il risultato? Un’esperienza visiva potentissima, capace di far vibrare lo spettatore come se fosse sulla griglia di partenza. Ma è veramente Formula 1 quella che vediamo? No. È una versione più adrenalinica, spettacolare e drammatica creata per un pubblico globale.
La Trama: Duello Generazionale e Archetipi Hollywoodiani
F1 racconta la storia di Sonny Hayes (Brad Pitt), ex pilota ritirato da trent’anni, richiamato in pista per salvare la scuderia Apex dal baratro. A fianco a lui, Joshua Noah Pierce (Damson Idris), giovane promessa piena di talento e arroganza. La tensione generazionale è il fulcro narrativo, proprio come in Top Gun tra Maverick e Rooster.
Una narrazione già vista, ma ben costruita. Tutto fila liscio, forse troppo: mancano veri colpi di scena, e la prevedibilità regna sovrana.

F1 il Film, Fiction, Non Motorsport: Quando l’Americanata Sorpassa il Buonsenso
E qui arriva il punto. F1 è spettacolo, non sport. Certe scene farebbero impazzire i commissari FIA nella realtà:
Piloti che si rifiutano di uscire dai box per un set di gomme sbagliato.
Manovre al limite della scorrettezza, che nella vera F1 varrebbero bandiere nere, squalifiche, penalità su penalità.
Chi ama la verità tecnica, le strategie, il grip, l’aerodinamica, il comportamento delle Pirelli in curva... beh, troverà F1 troppo romanzato, troppo perfetto, troppo "americano". Non è sbagliato, ma è bene dirlo chiaramente: non è F1, è Hollywood.
Formula 1: Sport o Strategia di Marketing?
La vera domanda è: a chi serve davvero questo film? La risposta è semplice: alla Formula 1 stessa.
Negli ultimi anni, con operazioni come Drive to Survive, Liberty Media ha trasformato la F1 in un prodotto di massa. Questo film è la punta dell’iceberg di un'enorme macchina promozionale. Marchi ufficiali, cameo, Lewis Hamilton tra i produttori… F1 non è una celebrazione del motorsport, ma una vetrina ben confezionata per vendere emozioni, merchandising e popolarità.
Non è un male, sia chiaro. Ma è giusto saperlo.

Il Verdetto: Vale la Pena?
Sì, F1 è un gran bel film. La regia è di alto livello, Brad Pitt è convincente, le riprese sono spettacolari. Due ore e mezza che volano via, anche per chi non conosce nulla di motorsport.
Per i fan integralisti? Forse no. Ma se accetti l’idea che questa non è F1 ma cinema, allora ti godi un film epico, coinvolgente, costruito per il grande pubblico.
Conclusione: Il Motore è Caldo, ma la Verità è Altrove
Questo articolo non è una recensione “tecnica”. È un punto di vista da chi il motorsport lo ama davvero, da chi vive di gare, bandiere a scacchi e storie vere. F1 il Film è cinema ben fatto, ma non racconta davvero la Formula 1.
F1 il Film è una grande operazione di marketing, confezionata alla perfezione per chi cerca emozione, adrenalina e un po’ di eroismo da copione. E va bene così, ma non confondiamola con la realtà. La vera Formula 1 è un’altra cosa.
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